mercoledì 19 settembre 2007

Precisione

“Prego, in cosa posso esserle utile?”
“Ehm… ecco… Questa è una rapina”
“Veramente a me sembra una pistola”
“… come scusi?”
“Intendo dire che quella che impugna non è una rapina, bensì una pistola”
“Questo lo so anch’io, volevo dire “rapina” nel senso che starei rapinandola”
“Starei? Nel senso che ancora non lo sta facendo ma ha intenzione di farlo entro breve?”
“Ma lei ci fa o ci è? La sto rapinando, in questo momento, precisamente qui e ora”
“Oh, adesso si è spiegato meglio. Scusi, lei arriva, mi mostra una pistola e mi dice che è una rapina. Ovvio che io faccia un po’ fatica a comprendere. Sa com’è, sono un’appassionata di enigmistica, ho pensato che mi stesse facendo una sorta di sciarada, un rebus stereoscopico, un “Quesito con la Susy”…”
“Senta, io avrei un po’ di fretta. Ho una pistola, la sto rapinando… tutto questo non le dice nulla?”
“Dirmi no, semmai posso intuire. Intuisco che lei ha bisogno di denaro e che questo le sembra il modo migliore e più immediato per avere del contante. Giusto?”
“Insomma, la smetta di chiacchierare e mi dia il grano”
“Mi ha forse preso per un silos? Sono forse un dispensatore di mangime per polli?”
“Il denaro, i verdoni, il contante!”
“Bene. Che taglio desidera?”
“Scalato grazie, con scriminatura a sinistra. Ma secondo lei? Mi dia tutto quello che ha in cassa e finiamola, su!”
“Certo, è facile per lei, tanto poi non è lei che deve compilare il cedolino di rapina…”
“Il… cedol…”
“Ma cosa crede? Ci siamo evoluti anche noi bancari, sa? Adesso, prima di farci portare via il contante dobbiamo compilare la nostra bella distinta, altrimenti ci tocca farlo in orario extra lavorativo e ci devono pure pagare gli straordinari. Tot pezzi da cinquecento, tot da duecento, le monetine e via discorrendo…”
“Senta, le ho già detto che non ho tempo…”
“Beh, la prossima volta esca di casa prima anziché cincischiare. Mi vuol forse far credere che ha un lavoro che l’aspetta? Viene qui, armato di pistola e di boria e pretende che io faccia il mio lavoro in fretta, col rischio di sbagliare – che poi ce li devo rimettere io di tasca mia, mica lei, caro signore – mentre lei se ne sta lì in panciolle a gingillarsi con l’arma? Adesso si mette comodo comodo su quel divanetto e quando ho finito le porto il tutto, sciò”
“Non crederà forse che… Lei chiamerà la polizia, io da qui non mi muovo, devo controllare ogni suo più piccolo movimento!”
“Allora stia zitto e mi faccia lavorare. Abbiamo già perso un sacco di tempo con tutti questi blablabla. Allora, vediamo… tre pezzi da cinquecento, un… due… tre… dieci… dodici da duecento, …sett..nov… tredic… ventuno da cento…”
“Si sbaglia, ho contanto anch’io, i pezzi da cento sono ventidue”
“Vuole insegnarmi a fare il mio lavoro? Sono ventuno”
“Ventidue”
“Ventuno, scommettiamo?”
“Pizza e birra, andata!”
“un.. du… tre… cinc… sett… diec… quindic… venti ventuno… e ventidue! Ma te pensa! Mi era sfuggito! Grazie, ha fatto bene a farmelo notare, avrei dovuto rimettercelo di tasca mia. Le devo una pizza e una birra, allora”
“Sì, ma ora si sbrighi, per favore”
“Ho quasi finito. Dunque… sì, ecco. Mi mette una firma qui?”
“Eh? Sta scherzando, vero?”
“Certo che no, è la procedura!”
“Ma… le pare possibile… che vengo qui a rapinare una banca e firmo il cedolina di rapina?”
“È la procedura. Guardi, non importa che sia proprio leggibile, basta una sigla, una X, uno scarabocchio. La cosa importante è che non faccia come l’ultimo rapinatore che ha firmato Mickey Mouse…”
“Ma… è sicura?”
“Sicurissima. Sono anni che lavoro per questa banca e mi hanno più volte premiata come “dipendente del mese”. Ho la coppa di “Miss precisina” e ho appena passato le selezioni per il concorso per il commesso che conta i soldi più velocemente”
“Accidenti, però… devo dire che in questa banca si fanno le cose fatte davvero bene…”
“Beh, glielo dico senza falsa modestia: la settimana scorsa abbiamo avuto un trafiletto su “La Voce di Trucazzano”. Hanno parlato benissimo di noi”
“Non lo metto in dubbio. Se tutti i commessi sono cortesi come lei…”
“Via, non mi faccia arrossire. Ma ecco, tenga. In questa busta troverà il contante, un porta assegni in similpelle serigrafato col logo della banca in rilievo, e una brochure che illustra tutti i nostri servizi, nel caso in futuro lei desiderasse diventare nostro cliente”
“Beh, grazie, non so proprio come sdebitarmi…”
“Di nulla, non si preoccupi. E… torni a trovarci!”

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