mercoledì 28 novembre 2007

Anache?

“Amore, dormi?”
“Ho un libro in mano, l’abatjour è accesa e ti sto guardando... secondo te?”
“... uhm... Cosa leggi di bello?”
“L’assenza di perspicacia nell’uomo dopo i trent’anni. Perché?”
“Niente. Mi domandavo... ti andrebbe di fare all’amore?”
“Ti rendi conto che stiamo andando avanti a farci domande già da un paio di minuti?”
“Gia, sì. Vero. Senti... pensavo... e se facessimo qualcosa di un po’ perverso?”
“Ah, ma allora è davvero il gioco delle domande! Tocca a me, ora: tipo cosa?”
“Pensavo... ecco... c’è qualcosa che desidero e ancora non ho provato e mi piacerebbe... se ti va...”
“Tesoro, arriva al dunque, sto invecchiando, nel frattempo”
“Facciamo sesso anale?”
“No”
“Perché no?”
“Perché no”
“Eddai, che ti costa?”
“Niente. Non mi va e basta”
“Ma scusa, perché? Dimmi solo il perché, dammi una motivazione valida”
“Perché lo trovo contro natura e perché fa male”
“Ma ci hai mai provato?”
“Sì, una volta, ed è stato abbastanza disastroso”
“Ma ti posso assicurare che io sarò gentile”
“No”
“Eddai, faccio piano piano”
“No”
“Prometto che prima di entrare metto l’olio per massaggi, quello alla mandorla e aloe, che ammorbidisce”
“No”
“Eddai, Amoruccio... non può essere così terribile, no?”
“Dici? Allora facciamo una bella cosa, tesoro: in frigo ho delle zucchine fresche fresche, appena comprate. Visto che dici che non può essere così terribile, facciamo che prima ti infilo una bella zucchina su per il tuo adorato culetto e poi mi dici se ti è piaciuto?”
“Beh, adesso non esageriamo...”
“Perché? Ti prometto che faccio piano piano”
“Ma no, dai. Il mio culetto sta bene così com’è”
“Beh, anche il mio”
“Ma dai, Amore... da che mondo e mondo il sesso anale s’è sempre fatto, no?”
“Giusto, Tesorino. Ribadisco l’offerta: tu ti fai deflorare con la zucchina e, se ti è piaciuto, poi io me lo faccio fare da te”
“Ma dai, su. Che bisogno c’è di farlo anche a me?”
“Scusa, perché a me sì e a te no?”
“Ma perché l’uomo sono io!”
“E questo che significa, tu il culo non ce l’hai?”
“Sì ma... insomma, io sono un uomo, non sono gay!”
“Nemmeno io sono lesbica”
“Eddai, su. Ti stai aggrappando a delle scuse puerili”
“Puerili? Ti sto proponendo uno scambio equo: visto che TU dici che non è poi così terribile, e visto e considerato che non l’hai mai provato direttamente, quindi parli per sentito dire, chi è il puerile?”
“Ma non c’è bisogno che io provi, si sa che è così!”
“Si sa? Lo sa chi? Tu? I tuoi amici del poker e del biliardo? Lo avete mai provato? No, quindi abbi la compiacenza di stare zitto o di provare, prima di parlare”
“Senti... voi donne vi depilate ovunque, partorite, avete una soglia del dolore altissima e mi vuoi dire che il sesso anale vi fa male? Eddai, è una scusa puerile”
“Ripropongo l’offerta: prima zucchina e poi il resto”
“Allora vuol dire che non mi ami”
“Non ti amo? NON TI AMO? Vediamo: hai voluto cospargermi di cera e te l’ho permesso. Hai voluto bendarmi, legarmi come un cotechino, riempirmi di nastro adesivo argento e te l’ho permesso. Hai voluto che mi infilassi in tutine in latex che quando me le sono tolte ci ho rimesso il primo strato di epidermide e anche questo l’ho fatto. Sei voluto andare in un Club privè e mentre ti scopavi una fotomodella islandese io mi sono dovuta sorbire le spinte asmatiche di un uomo d’affari di mezz’età sudaticcio e scivoloso. Hai voltuo farlo in tre, io, tu e la tua amica del cuore Isabella, quella con le tette grosse e la sgnacchera aromatizzata al salmone stantio, e anche questa te l’ho concessa. L’abbiamo fatto in macchina, sul pianerottolo, nell’ascensore dell’edificio in cui lavori, sulla tua scrivania in videoconferenza con Shanghai, in camera dei tuoi durante la cena di Natale coi bambini che andavano e venivano mentre tu dicevi “Babbo Natale sta arrivando, viene, vieneeee”; in autostrada, nella piazzola d’emergenza, vicino alla colonnina dell’SOS, coi camionisti che strombazzavano e sfanalavano con gli abbaglianti, forse anche perché mi avevi messo a 90° sul cofano della macchina... e dopo tutto questo vieni a dirmi che NON - TI - AMO?”
“Se tu mi amassi davvero lo faresti”
“Capisco. Beh, allora non posso fare altro che dirti il vero motivo per cui non posso”
“Quale?”
“Non ho il culo”
“Ah”
“Eh, sì. L’ho perso durante i bombardamenti della guerra d’indipendenza fra la Caucasia e il Kazakistan”
“Uh, cavoli...”
“E ancor prima di quella terribile esperienza le ragadi anali e un grappolo di polipi avevano già minato il mio delicato apparato cacatorio”
“Cavoli! Non me l’avevi mai detto...”
“Già. Sai, son cose che segnano...”
“Mi dispiace...”
“Non importa, tesoro...”
“Allora... buonanotte”
“Notte”

Al buio

“Stasera ho un incontro al buio”
“Cavoli! E come farai a capire di essere nel posto giusto?”
“In che senso?”
“Beh, al buio è un po’ difficile orientarsi...”
“Michela... al buio inteso che andrò a cena con uno che non conosco!”
“E ti fidi? Io avrei paura!”
“Beh, guarda, ultimamente sono più i casi di omicidio fra familiari che tra estranei. Bisognerebbe aver più paura di andare a pranzo dai genitori la domenica...”
“Beh, non divagare. Chi è, questo buio?”
“Uno che ho conosciuto su internet”
“Ma dai!!! Su internet? E come hai fatto?”
“Mi sono iscritta ad uno di quei siti dove puoi trovare l’anima gemella”
“Ossignùr, una sorta di agenzia matrimoniale online? E ti fidi?”
“Beh, intanto ci esco, poi si vedrà. E comunque ci siamo scambiati un sacco di messaggi, prima”
“Dai, racconta, racconta.”
“Allora, innanzitutto ti devi scegliere un nickname e una password”
“Cos’è?”
“Il nickname è un nome di fantasia, qualcosa che ti renda unica, accattivante”
“Uhm. Per esempio?”
“Mah, non so... fragolinasucculenta, oppure profumoselvaggio, o anche vellutoecatene”
“Ah. E questi sono nomi che acchiappano?”
“Boh, non lo so, era per farti un esempio”
“E tu che nicneim hai scelto?”
“Ghiacciobollente”
“Ghiacciobollente? Tu ghiacciobollente? Una che va a letto con le moffole e i pedalini? Una che legge ancora gli Harmony? Una che ancor prima della sigla di “Un posto al sole” ha già la bolla al naso e la palpebra a mezz’asta?”
“Vabbè, ma la gente questo non lo sa, quindi posso anche millantare un pochino”
“Contenta tu. Per curiosità, che nicneim ha questo fantomatico buio?”
“Qualcosa come bsbsndbsza”
“Eh?”
“Grbsdbszza”
“Non ho capito”
“Grandemazza”
“... Buhauhauahuah... GRANDEMAZZA? Andiamo bene, il festival della sincerità, eh?”
“Beh, ma mica ci esco per quello, io”
“Ma nooooooooooooooooooooo... non mi dire. E per cosa, allora?”
“Se proprio lo vuoi sapere, è un uomo romantico...”
“Grandemazza?”
“Solare e allegro...”
“Sempre Grandemazza?”
“... mi manda sempre poesie e rose virtuali”
“Nietnemeno. E dove vi vedrete?”
“Fuori dall’Esselunga di Viale Papiniano”
“Esageratamente romantico, in effetti”
“E’ perché almeno lì c’è gente e se non dovesse piacermi almeno ho la scusa che devo fare la spesa”
“Capisco. Quanti anni ha?”
“Dice che è sulla quarantina”
“Sulla? O ben oltre? Magari vicino alla cinquantina”
“Beh, ne ho già 44 anche io, non è che posso pretendere molto, eh?”
“Che lavoro fa?”
“Ma questo cos’è, un terzo grado?”
“Mi parli di un mezzo meraviglioso per trovare l’anima gemella, magari può interessarmi, no?”
“... uhm... mi pare che faccia l’avvocato”
“Ti pare o ne sei sicura?”
“Mi ha detto di aver a che fare con la legge”
“Certo. Anche i detenuti”
“Ti pare che sia un detenuto? Se ci incontriamo davanti al super vuol dire che non lo è”
“Magari è fuori per buona condotta oppure è agli arresti domiciliari”
“Sempre la solita pessimista”
“Realista, non pessimista”
“Sarà”
“Vi siete scambiati una foto?”
“Sì, io gli ho mandato quella che ho fatto a Ibiza, quella dove indosso il bikini giallo”
“Giulia, lì avevi venticinque anni!”
“Ti sembro molto cambiata?”
“No, ma va, figurati, non ti riconosce più nemmeno tua madre!”
“Sciocchezze”
“E lui? Ti ha mandato la foto?”
“Sì, ma si vede solo da dietro, a torso nudo”
“Vediamo?”
“Eccolo qui. Non è carino? Guarda il tatuaggio qui, sul collo...”
“Giulia...”
“Sì?”
“Questo tatuaggio lo conosco”
“Cos... che intendi dire?”
“Intendo dire che so chi è”
“Lo conosci? Cavoli, allora puoi dirmi se c’è da fidarsi o meno”
“Fidarsi? Beh, che ha a che fare con la legge è vero...”
“Visto? E tu subito a pensar male”
“Già. E’ il figlio del questore”
“Ma pensa! Ci ho quasi preso!”
“Ed ha 15 anni”
“...”
“...”
“Ti serve qualcosa al super?”

giovedì 22 novembre 2007

Natale? No problem.

Gentili amici, telespettatori, lettori, contorsionisti, nani e quant'altro, ovvero tutti voi che state cominciando a sudare freddo perché sentite sempre più avvicinarsi il fiato di Natale sul collo ( e speriamo non abbia fumato e bevuto, altrimenti sai che fiatella? ) rilassatevi!
In questo blog troverete il consiglio che avete sempre cercato e mai trovato, lo spunto per un regalo che lascia il segno ( sezione "guantoni da boxe" ), l'idea geniale per risolvere in un batter di ciglia l'annoso problema delle strenne natalizie, la mano tesa che vi accompagnerà verso il dirupo.
Ma, a proposito, sapete cosa sono le Strenne? Sono delle renne piccole! Infatti esistono anche le Mrenne, le Lrenne e le XLrenne. Questo sempre per soddisfare le vostre esigenze.
Da oggi potrete bullarvi con gli amici e fare a gara di sapientino con il vostro nipotino di 6 anni che vi batte sempre alle tabelline!

Ma ciancio alle bande, ovvero bando alle ciance, cominciamo con questa splendida carrellata di doni:

Per la collega d'ufficio che rompe i coglioni con l'ordine e la pulizia, lo strepitoso
Mini Aspirapolvere con attacco USB!
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Per la cugina zitella maniaca della precisione, che spacca il capello in quattro per ogni questione, che se trombasse di più farebbe felice l'umanità intera meno quello che se la tromba, l'originalissimo
Appendi Banane in Legno
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Per la simpatica nonnina che rompe i coglioni perché vuole che andiate sempre a fargli la spesa e vi fa una lista chilometrica di roba da comprare che poi nemmeno sapete dove parcheggiare il TIR, l'utilissima
Borsa Trolley per la spesa con sedia incorporata
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Per la vecchia zia suora che dopo aver passato anni a darla via al curato del paese ha raggiunto finalmente la pace dei sensi, gli imperdibili
Santini profumati da biancheria (utili anche come deodoranti per ascelle)
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Per il vostro cuginetto che ha appena imparato il significato della parola "lapilli", il decorativo
Vulcano Elettronico
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Per il nonno, attento cultore di te inglesi, che lascia sempre i filtrini a marcire sul piattino perché altrimenti se li strizza si ustiona le dita, la simpatica
Pinza strizza bustine di te
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Per i simpatici figli dei tuoi vicini di casa, che hai già cercato di eliminare prima facendoli cadere nella tromba dell'ascensore, poi svitandogli le rotelle dello skateboard, dei caldissimi
Berretti in Pile, in modo che almeno abbiano un'espressione da ebeti, che è quel che si meritano
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Per lo zio appassionato di bricolage e con una leggera propensione alla schizofrenia, l'innovativo
Affilatore elettrico per catene da motosega
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Per il vicino di ombrellone che ha rotto i coglioni tutta l'estate giocando a racchettoni, bocce, poker e briscola chiamata, il nuovissimo
FLINGO®, il nuovo Fantastico Gioco da Spiaggia!!! Novità dell'estate 2007
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Bene, gentili amici, nemici, detrattori e ispettori del fisco, con oggi abbiamo terminato questa simpatica carrellata di regali ASSOLUTAMENTE INUTILI E NEFASTI per l'equilibrio psicofisico barra emotivo degli esseri umani.
Se proprio non avete assolutamente idea di cosa regalare a chi amate (e ho davvero dei seri dubbi sul fatto che li amiate DAVVERO), beh, non avete da fare altro che VISITARE questi link, compilare il modulo d'acquisto onlain e... AUGURI!


Piccolo inciso: se qualcuno può testimoniare con foto AUTENTICHE che il FLINGO esiste ed è stato il gioco da spiaggia più giocato nell'estate 2007 gli offro una cena alla Sangiovesa di Santarcangelo di Romagna!
Che cazz'è il FLINGO?
Quando mai s'è visto?
Chi l'ha inventato?
Non si sa!
E sapete perché?
Perché ci sarebbe solo da vergognarsi ad ammettere di aver inventato un siffatto gioco da spiaggia!!!

Chicca: andate a visitare la sezione adulti ( http://shoptd01.dmail.it/adulti.php ) e siate onesti quando dichiarate che avete più di 18 anni!
Smiley

Test: a Natale siamo tutti più buoni?

Tuo suocero ha 66 anni, l’ernia al disco, una leggera propensione alla pinguedine e l’alluce valgo, cosa gli regali?
a ) Quindici lezioni di monta western al Ranch Appaloosa di Borgo Saladino - RC.
b ) Un puzzle da 5000 pezzi. In vendita a fascicoli.
c ) Il libro “L’arte di essiccare i funghi applicata alla prevenzione dei duroni nell’anziano”.
d ) Niente, tanto tra poco muore...

Tua suocera è una via di mezzo tra Belzebù e la Fata Turchina che ha sbagliato candeggio: quale regalo pensi sia più appropriato?
a ) Una guida sul daltonismo.
b ) Un abbonamento alla rivista “Farsi i cazzi propri è possibile?”
c ) Un girocollo in pelle da bagnare abbondantemente prima di stendersi al sole.
d ) Niente, tanto tra poco muore...

Il tuo nipotino di 8 anni è una simpatica peste con l’argento vivo addosso e una vocetta che trapassa i timpani. Cosa regali a questa piccola polveriera umana?
a ) Il piccolo chimico, ovvero “come realizzare la bomba H nella propria cameretta senza creare disordine”
b ) Un trinciapollo.
c ) Una settimana di corso di sopravvivenza tenuto da Hannibal Lecter in una giungla del Borneo.
d ) La cassa che i maghi usano per segare in due le vallette, ma senza libretto di istruzioni.

Tuo cognato è il classico perdente frignone, sfigato, stempiato e col riporto, perennemente snobbato dalle donne, segaiolo incallito. Quale dono credi riuscirebbe a renderlo felice?
a ) La biografia di Gastone Paperone.
b ) Il libro “Come farsi saltare in aria usando il forno senza causare danni a terzi, riuscendo, nel contempo, a cuocere una torta”.
c ) Una bambola gonfiabile. Bucata.
d ) Nessuno, anche perché tanto tra poco muore...

Tua cognata ha dimenticato cosa significhi il contatto con la terra, la natura e la differenza tra essere e apparire. In parole povere è una donna arida. Cosa le regali per risvegliare il suo lato umano?
a ) Un appendibanane in legno.
b ) Una confezione di carta igienica - Sudoku, sperando che capisca il messaggio subliminale.
c ) Il libro di ricette “Single? Prenditi per la gola da sola perché nessun altro lo farà per te”.
d ) Il tuo nipotino di 8 anni con trinciapollo annesso.

Il tuo responsabile di reparto ti controlla costantemente tramite microcamera puntata costantemente sulla tua postazione di lavoro, verificando che tu non possa navigare in internet, requisendoti il cellulare in modo che tu non possa mandare SMS o fare telefonate private. Il dono più idoneo per addolcirlo un po’?
a ) Una crostata farcita di marmellata di arance, la sua preferita. Di ceramica, però...
b ) Un cartonato in misure reali di sua suocera con il fumetto che recita “Ricordati che Dio ti vede” da tenere in ufficio come portafortuna.
c ) Un posacenere a forma di water con lo slogan “ecco dove finiscono le tue idee di merda” allegato alla tua lettera di dimissioni immediate.
d ) Niente, tanto tra poco muore. Gli ho disabilitato i freni del SUV.

Maggioranza di risposte a: è proprio vero, il Natale rende tutti più buoni e tu ti prodighi affinché il Natale delle persone che ami possa passare in un’atmosfera di letizia e sentimenti gioiosi. Bada, però, che non tutti riescono ad apprezzare la tua sagace ironia e il tuo sottile sarcasmo, quindi ricordati di allegare ad ogni pacchetto regalo un bigliettino in cui spieghi perché, per esempio, a tuo cugino ex atleta e ormai su sedia a rotelle da anni, hai regalato un paio di Rollerblade.

Maggioranza di risposte b: il tuo gusto per il moderno e per il tecnologico ti fa optare per regali all’avanguardia e non badi a spese nell’acquistare il regalo più costoso nel negozio più in della città. Hai le mani bucate e un cuore generoso e non disdegni di comprare anche per te, per esempio, quel diamante che desideravi da tempo o una crociera intorno al mondo. Fai solo in modo che tuo padre non scopra che la carta American Express Platino gliel’hai ciulata tu.

Maggioranza di risposte c: tenera, delicata, soave. Questo è quello che traspare dal tuo profilo. Peccato che poi, guardandoti di fronte, ci si trovi davanti ad un incrocio tra un’arpia e la strega Bacheca. A te il Natale fa male, dovresti rinchiuderti in un eremo e poi buttar via la chiave. Ecco il regalo più bello da fare a chi ami, sempre che tu abbia qualcuno che ami. In caso contrario, è inutile che tu faccia acquisti, questo Natale...

Maggioranza di risposte d: se i tuoi migliori amici sono gli abitanti di casa Addams è presto spiegato il motivo di tanto pessimismo. Fatti dare una mano... ehm... e vedrai che se la vita ti sorride non significa che debba per forza avere una paresi. Enjoy!

mercoledì 7 novembre 2007

oh-oh-oh... Buon Natale!

“Oh-oh-oh… A chi tocca ora?”
“A me”
“Bene, piccino, salta sulle mie ginocchia”
“E’ proprio necessario?”
“Ehm… veramente no, ma diciamo che mi è imposto dal… ruolo. Sono o non sono Babbo Natale?”
“Cominciamo bene, un Babbo Natale in crisi d’identità…”
“Piccino, non essere irriverente. Preferisci stare in piedi? Per me è lo stesso”
“Vabbè, giacché siam qui facciamolo”
“Ooooooh, ecco. Allora, ometto, cosa desideri per Natale?”
“Senta, è proprio necessario usare termini come “ometto”, “piccino” e simili? Mi infastidiscono”
“Allora come dovrei chiamarti? Dottore, forse?”
“In effetti la mia laurea in fisica applicata alle particelle potrebbe darmene il diritto…”
“Laurea? Ma sei un nano o un bambino? Quanti anni hai?”
“Otto”
“E sei già laureato?”
“Mai sentito parlare di “piccolo genio”? Eccomi”
“Cavoli… non avrei mai pensato di conoscerne uno dal vivo”
“Sì, ma adesso non facciamolo diventare un evento eccezionale. Sono pur sempre un bambino”
“Scusa, “Dottore”… allora, cosa vuoi che ti porti Babbo Natale?”
“Mi sta prendendo in giro?”
“In che senso?”
“Secondo lei un dottore in fisica crede ancora a Babbo Natale?”
“Per me può credere anche alla fatina dei dentini e comunque se non ci credi perché sei sulle mie ginocchia?”
“Perché lei mi ha detto di salirci”
“Intendo dire… quando un bambino va da Babbo Natale è logico supporre che sia perché ha delle richieste da fargli...”
“Non parli a me di logica, io nemmeno ci volevo venire qui. Lo faccio solo per far contento mio padre”
“In che senso?”
“Crede che sia troppo “adulto” rispetto alla mia età e spera, in questo modo, di farmi vivere quell’epoca spensierata che, secondo lui, è alla base dell’ottimale sviluppo emotivo-psicologico di un bambino”
“Beh, lo credo anche io. Almeno, di solito è così, per gli altri bambini…”
“Di solito. Peccato che io abbia già pubblicato un libro sulle particelle intitolato “I leptoni: utili o dannosi alla riproduzione per scissione?” e un trattato che insinua dubbi sulla validità della teoria della relatività Einsteiniana”
“Arabo. Per me tutto questo è arabo”
“In arabo usano delle terminologie diverse e hanno un sistema di computo matematico che si avvicina molto al sistema utilizzato nell’antico Egitto che presuppone l’utilizzo dei numeri come veicolo per…”
“Scusa, ma non eravamo qui per le tue richieste natalizie?”
“Ribadisco che io ne avrei fatto a meno”
“Perché, non desideri nulla per Natale?”
“Con gli introiti derivati dalle royalties sui libri, le entrate relative al cachet di partecipazione alle varie trasmissioni televisive scientifiche in qualità di opinionista, posso permettermi tutto quello che desidero”
“E pensare che al mondo ci sono ancora bambini che muoiono di fame”
“Questo perché l’economia mondiale è in mano ad un branco di decerebrati, incapaci del minimo ragionamento pragmatico e della necessaria coesione d’intenti volta ad uno sviluppo più umano e utilitaristico delle risorse”
“Senti, bambino, tu mi fai paura…”
“Perché?”
“Hai otto anni e parli come uno di ottantacinque”
“Errato. Un ottantacinquenne avrebbe la voce più roca e di un’ottava più bassa, questo perché con il passare degli anni le corde vocali prolassano, perdendo di elasticità e divenendo così…”
“Ascolta, nano, adesso hai rotto: o mi fai una richiesta relativa al Natale oppure te ne vai. Che diamine, hai otto anni e sei già laureato, parli come se avessi mangiato uno Zingarelli imbottito di Devoto-Oli, sei pratico di fisica, di anatomia, di economia mondiale e di chissà di quali altri argomenti. Insomma, mi sento una merda, al tuo cospetto. Che diamine! Ho 49 anni, ho il diploma di geometra e sono iscritto ad un’agenzia interinale che mi fa lavorare ogni tre mesi in posti diversi e con mansioni diverse. Sono divorziato, ho due figli, il mio stipendio medio si aggira intorno ai 600 euro al mese, quando va bene, vivo in una roulotte parcheggiata nel giardino del condominio di mia madre e tu, piccolo smorfioso boriosetto, alla tua età puoi già permetterti il lusso di non avere più desideri da soddisfare?”
“In realtà uno ce l’avrei…”
“ … Davvero?”
“Sì”
“Non ci credo”
“Giuro”
“Lo dici solo per farmi contento”
“Assolutamente no”
“Giura”
“Croce sul cuore”
“E quale sarebbe?”
“Posso contare sulla sua discrezione?”
“Certo che sì”
“Sono disposto anche a pagare”
“Ci si può mettere d’accordo”
“Non sia esoso, però…”
“Promesso”
“Voglio una donna”
“… eh?”
“Voglio una donna”
“ … alla tua età?”
“Perché, che c’è che non va?”
“Ma dai, bambino… è impossibile… insomma…”
“Impossibile? Perché?”
“Ma dai, su. Hai otto anni, no? Insomma, non sei in grado di… “
“Di?”
“Ma sì, dai, che hai capito”
“Cosa?”
“Mi stai prendendo in giro, vero? Ok, abbiamo scherzato. Cosa desideri REALMENTE?”
“L’ho detto: una donna”
“Una donna”
“Già”
“E’ la tua richiesta”
“Uh-uh”
“Ma che ci devi fare con una donna?”
“L’amore”
“Uah uah uah uah uah… ok, dai, abbiamo riso, ci siamo divertiti…”
“Non ci trovo niente di divertente”
“Ma suvvia, non puoi avere una donna per… sei troppo piccolo!”
“Chi lo dice?”
“Come chi lo dice? La biochimica lo dice”
“Che ne sa lei di biochimica? Mi ha fatto una testa tanto dicendo che è un povero ignorante col diploma da geometra e poi mi parla di biochimica?”
“Ascolta, non ci vuole una laurea per sapere queste cose… sono stato bambino anche io”
“E questo che significa?”
“Che ho avuto otto anni anche io”
“E’ fisiologico. Dunque?”
“Dunque ad otto anni non si può… fare all’amore”
“Ma lei non è me”
“Cosa vorresti dire?”
“Che non siamo tutti uguali”
“… credo di non capire. Vorresti forse dirmi che…”
“Sono stufo dell’amore solitario”
“Eh? Co… co… cosa?”
“Ma sì, dai… siamo uomini, queste cose possiamo dircele”
“No, aspetta… vorresti dirmi che…”
“Eddai, anche tu ogni tanto… non mi dire che non ne senti l’esigenza!”
“Beh, certo che sì, ma…”
“Allora puoi capirmi”
“Senti, mi stai prendendo in giro, vero?”
“No”
“Cioè, a te il… cosino… già funziona?”
“Sono anni, ormai”
“Anni? Ma tu sei un mostro!”
“Precoce, prego. Precoce in tutto”
“Tu non sei vero”
“Vero come il fatto che sono sulle tue ginocchia”
“Confessa, sei un nano”
“Assolutamente no, ho otto anni, cinque mesi, dodici giorni e qualche ora”
“E vuoi una donna”
“Assolutamente sì. Ho provato a parlarne con mio padre ma anche lui ha avuto la tua stessa reazione”
“Di incredulità?”
“No, ha riso”
“Capisco”
“E’ frustrante”
“Capisco”
“Allora?”
“Allora che?”
“Mi aiuta?”
“Dipende”
“Da cosa?”
“Mi aiuti a trovare un lavoro?”
“Ci puoi scommettere”
“Una casa?”
“Consideralo già fatto”
“Una macchina?”
“berlina, pluriaccessoriata, ultimo modello”
“Non dovrò più fare Babbo Natale al supermercato?”
“Promesso”
“Affare fatto”
“Quando me la trovi?”
“Stasera stessa”
“La sera non posso uscire”
“Domattina”
“Al mattino sono in università”
“Domani a pranzo”
“Meeting con i dirigenti del CERN di Ginevra”
“Nel pomeriggio?”
“Tengo una conferenza su “Il Big Bang è davvero esistito?” all’Istituto di Scienze Astronomiche”
“Aperitivo?”
“Perfetto”
“Ci si vede al Cocoon Bar”
“Ok. Mi riconoscerai dal garofano rosso infilato nel bavero del gessato”
“Nano… ti riconoscerei anche nudo”
“Giusto”
“A domani. E non dimenticare i preservativi”
“Ehm… non so dove comprarli”
“In farmacia, no?”
“Intendo… della mia misura”
“Accidenti, non ci avevo pensato… sei piccolino, in effetti”
“No, mica per quello: non li trovo della MIA misura”
“No, senti, questa non la bevo”
“Giuro!”
“Ma dai!!!”
“Te lo assicuro!”
“Vorresti farmi credere che lì sotto hai…”
“Una belva, sì”
“No, dai… anche questa no!”
“Purtroppo sì”
“Scherzi”
“Ti dico di no”
“Senti un po’… che tu sia un genio mi sta bene. Che tu sia ricco anche. Che sia già attivo sessualmente da anni faccio fatica ma lo accetto. Ma che la natura con te sia stata anche così generosa… beh, questa mi pare proprio una sonora presa per il culo! Ma cos’ho io che non va? Perché tutto a te e a me niente?”
“Non lo so. Fortuna, forse?”
“Ma con cosa ti hanno cresciuto, omogeneizzati alla diossina? Ti hanno esposto alla kriptonite? Sei il figlio segreto di Thor?”
“Niente di tutto questo”
“Ehm… scusate…”
“Eh? Ah, sì, dimmi, bambina”
“E’ mezz’ora che aspetto il mio turno e non ho potuto fare a meno di ascoltare. Se riusciste a definire in fretta la questione vorrei poter esporre le mie richieste, perché alle 11,30 ho un appuntamento per un colloquio di lavoro presso l’ospedale San Bartolomeo. Cercano uno specialista in microchirurgia applicata e non vorrei perdere quest’occasione. Inoltre, se posso permettermi, per quanto riguarda il problema di elefantismo del bambino che ha sulle ginocchia suggerirei di vederci domani nel tardo pomeriggio nel mio ambulatorio per definire… alcuni particolari che trovo… estremamente interessanti, direi”
“La cosa mi stuzzica…”
“Ehi, bambino, dove vai… non dimenticarti del nostro accordo!”
“Quale accordo?”
“Il lavoro, la casa, la macchina e tutto il resto”
“Ah, quello? Credo di non averne più bisogno…”
“Come… ehi, no! Non si fa così, dove andate?”
“Ci pensiamo da soli, non si preoccupi”
“No, un momento, aspettate!”
“… signol Babbo Natale…”
“Chi è? Chi sei? Che cazzo vuoi, tu adesso?”
“… BHUAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH…”