“Signorina Teruzzi?”
“Si?”
“Tocca a lei, venga”
“Ok. Da che parte devo salire?”
“... non è qui per l’esame di guida?”
“Sì”
“E allora da che parte vuol salire, scusi?”
“Ecco… non volevo che lei pensasse che volevo usurparle il posto mettendomi alla guida…”
“Non si preoccupi, non mi sarei certamente offeso. … Prego, salga”
“Grazie. Ecco, lo sapevo! Questa macchina ha il sedile troppo distante dai pedali e oggi non ho nemmeno messo i tacchi!”
“Beh, prima di lei c’è salito un ragazzo piuttosto altino, quindi…”
“Eh, appunto, non potevate farmi fare l’esame su una macchina per gente bassina?”
“Lei mi sta prendendo in giro, vero? Sistemi il sedile, su: la leva è qui sotto”
“Uh, ma pensa! Però, queste macchine moderne… Fatto. Che devo fare, ora?”
“Lo chiede a me?”
“No, all’idrante. E’ lei l’esaminatore!”
“Non faccia la spiritosa, dovrebbe saperlo. Quali sono le prime cose da fare quando si sale su una macchina nuova?”
“Lo so! Sistemarsi la gonna e non fumare, a meno che il proprietario non te lo permetta. Credo”
“Lei è bionda naturale, vero?”
“Sììììììììììììììììììììììì- ìì, come l’ha capito?”
“Sesto senso. Ripeto: quali sono le prime cose da fare quando si SALE su una macchina, prima ancora di mettere in moto eccetera eccetera?”
“Beh, io di solito controllo il trucco nello specchietto retrovisore…”
“Fuochino. Ha a che fare con lo specchietto retrovisore”
“… vediamo… Uh, ce l’ho! Prima di mettersi in marcia, sistemare gli specchietti retrovisori in modo da avere una perfetta visione della strada”
“Perfetto, lo vogliamo fare?”
“Io sì, e lei?”
“… sistemi gli specchietti e partiamo”
“Ecco fatto. Dove andiamo?”
“Finché non accende il motore da nessuna parte”
“Uh, che sciocca, ha ragione”
“Bene, vada dritto fino allo stop, lo superi e giri alla seconda a destra”
“Ah, stiamo andando dalla Pinuccia”
“Chi è Pinuccia?”
“La mia estetista!”
“Capisco. No, non stiamo andando dalla Pinuccia”
“Eppure la strada è questa”
“Lo immagino, ma questa strada non porta solo dalla Pinuccia”
“Ah no?”
“No. Non ha usato l’indicatore di direzione”
“Eh?”
“La freccia. Non ha messo la freccia”
“Non l’ho messa perché col vestito a righe stona. Ho messo questo ciondolo a cuore e gli orecchini coordinati, vede?”
“… la freccia per segnalare che doveva svoltare”
“Io non volevo svoltare, è lei che mi ha fatto svoltare, quindi doveva metterla lei”
“Santa pazienza! Io sono quello che deve giudicare il modo in cui guida, io le dico cosa deve fare e lei deve farlo. Punto”
“Punto? Ah, no, fin qui ci arrivo: questa è un’Opel Astra! Lo so perché anche il mio ex-ex-ex fidanzato ne aveva una così, però azzurra, una tonalità un po’ più scura, e metallizz...””
“Senta, facciamo una bella cosa, ricominciamo daccapo, ok? Arrivi fino alla rotonda e imbocchi la terza uscita”
“Sì, ma niente più domande trabocchetto. Ecco… dunque… uhm… la terza partendo da dove?”
“L’ha già superata, l’uscita che le avevo indicato”
“Guardi che lei non ha indicato proprio nulla”
“Intendo dire… non indicato col dito, le avevo “detto” di imboccare la terza uscita”
“E adesso qual è la terza uscità?”
“Faccia così, quando è stufa di girare in tondo prenda l’uscita che le è più simpatica, va bene?”
“Uhm… vediamo… questa è buia, triste, poco soleggiata… questa è la via della palestra, ma non ho dietro la roba per cambiarmi, quindi no… qui ci abita una mia cugina con cui sono in cattivi rapporti e non mi va di incontrarla…”
“ESCA QUI!”
“Ok, ok… perché si arrabbia? E’ stato lei a dirmi di prendere l’uscita che mi era più simpatica!”
“Senta, ora accosti che parcheggiamo”
“Oh, finalmente, non ne potevo più. Le lascio le chiavi inserite?”
“In che senso?”
“Per parcheggiare”
“Non sono io che devo parcheggiare”
“Come no? Ha appena detto: “accosti che parcheggiamo”, ne sono sicurissima!”
“Sa che il biondo le dona parecchio?”
“Davveeeeeeeeeeeeeeeroooooooooooooooo?”
“No. Intendevo che LEI parcheggia e io controllo in che modo lo fa”
“Allora la prossima volta non dica “parcheggiamo”, che diamine! Mi fa passare per una sciocca!”
“Non sia mai! Solo bionda, le assicuro”
“Senta, per caso ha qualcosa contro le bionde? Il fatto che lei sia calvo e col riporto, basso, panzone e unto non le dà il diritto di prendersela con chi, invece, ha una folta, luminosa, setosa chioma”
“Sto solo facendo il mio lavoro. Il fatto che la mia ex moglie sia una bionda non influisce minimamente sul giudizio del suo esame, gliel’assicuro”
“Allora mi faccia fare l’esame e finiamola, che devo andare dal parrucch… a fare la spesa”
“Prego. Parcheggi”
“Adesso le faccio vedere io… come si fa… un parcheggio a regola d’arte… così forse la smette… di pensare… che le bionde… siano tutte stupide… cosa crede?... Che non sia in grado… di parcheggiare?... Ah, ma dovrà… ricredersi… e anche chiedermi scusa… per aver… minimamente… dubitato… delle mie… capacità. Fatto. Ha visto? Cos’ha da dire, ora?”
“Dico che possiamo uscire dalla fermata dell’autobus, prima che arrivi il 12 barrato, e provare a parcheggiare tra quella Panda e la Clio”
“…”
“Senta… devo assolutamente rivederla”
“Ah, no, guardi, con uno come lei non ci uscirei nemmeno se avesse un Ferrari…”
“Putacaso non ce l’ho, e comunque sarà obbligata a rivedermi: lei è bocciata”
“… dice che dovrei fare i colpi di sole?”
mercoledì 19 settembre 2007
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