martedì 2 ottobre 2007

Lista nozze

Dliiin Dlooooooooooooooooooon…
“Salve, ha bisogno?”
“Sì. Ecco, sono qui per … ehm… una lista di nozze”
“E’ da sola?”
“Uhm… sì, perché?”
“Oh, nulla, ma… vede, di solito le altre ragazze vengono col compagno…”
“Beh, ma io devo solo scegliere…”
“E sceglie da sola?”
“Beh, devo. Non ho un compagno, quindi…”
“Scusi, non ha un compagno e viene a scegliere una lista nozze?”
“A prescindere che non ci vedrei nulla di male, nel caso, comunque non devo sceglierne una qualsiasi…”
“Mi scusi, sa, se insisto… ma la lista di NOZZE si chiama, giustappunto, di NOZZE perché presuppone il fatto che qualcuno, nella fattispecie un uomo e una donna, anche se i tempi ora sono cambiati, vada a NOZZE, ovvero si sposi”
“La ringrazio per avermi regalato questa perla di saggezza, ma ne ero altresì al corrente, difatti se lei mi avesse fatto parlare, le avrei potuto spiegare che la lista NOZZE non devo sceglierla io bensì devo scegliere UN regalo dalla lista di NOZZE che una coppia di amici ha preparato nel suo erudito negozio”.
“… Già. Ah-ehm… a che nome è stata fatta la lista nozze?”
“Non me lo ricordo”
“Come sarebbe a dire che non se lo ricorda?”
“Sarebbe a dire che non me lo ricordo. Conosco solo lei, in effetti; partecipa al corso di meditazione del giovedì sera…”
“Però vede, signorina, se lei non mi dice il nome degli sposi io non so che lista nozze mostrarle…”
“Se gliela descrivessi?”
“Non siamo in commissariato, signorina, qui non si lavora su identikit, ma su identità ben precise, nome e cognome”
“Beh, il nome credo di ricordarmelo”
“E’ già qualcosa. Come si chiama?”
“Io o la ragazza?”
“La ragazza. Di lei possiamo parlare in un secondo momento, forse…”
“Si chiama Ashrad”
“Ashrad? Che nome è, arabo? Cinese?”
“No, no, lei è italianissima, è il suo nome sannyas”
“… sanniache?”
“Il nome che si danno i seguaci dei santoni indiani…”
“Capisco, ma non credo che abbia fatto la lista nozze con quel nome. Non ricorda il nome in italiano o quello del compagno?”
“Vede, di solito al corso quando si medita si sta zitti. Non è che abbia parlato molto con questa ragazza”
“Mi faccia capire: praticamente non la conosce però le fa lo stesso il regalo di nozze? Un gesto davvero carino…”
“Ah, beh, a dire il vero io non avrei voluto farglielo, la ragazza in questione mi è persino un po’ antipatica, si figuri. Ma il nostro insegnante di meditazione ci ha sempre detto che, per la legge del Karma – Dharma, se si fa una buona azione ci si evolve sempre di più, fino a raggiungere l’illuminazione”
“Ah, guardi, per l’illuminazione noi siamo all’avanguardia…”
“Non quel tipo di illuminazione. Qui si parla di illuminazione dello spirito, elevazione animica, fai del bene e ne otterrai dieci volte di più, metti in circolo energia positiva e distruggi quella negativa, respira aria buona, butta fuori aria cattiva, rigenerazione dell’aura, apertura dei chackra, telepatia, preveggenza…”
“Quindi, mi scusi, lei mi vuol dire che basta fare una buona azione per avvicinarsi un po’ di più al “divino”, giusto?”
“Giusto, bravo!”
“E che non importa chi sia il destinatario del suo bel gesto, basta farlo, è così?”
“Esattamente”
“Per caso lei è già arrivata alla preveggenza o alla telepatia?”
“Eh, no, non ancora. Mi sa che il mio cammino è ancora molto lungo…”
“Allora guardi… forse avrei un suggerimento: faccia un regalo ad una coppia qualsiasi”
“Scusi… ma secondo lei faccio il regalo a qualcuno che non conosco?”
“Perché, quell’altra la conosce? Non sa nemmeno come si chiama!”
“Anche lei ha ragione. Forse non è poi un suggerimento così malvagio”
“Bene, allora signorina… come si chiama?”
“Io o la ragazza?”
“Lei, stavolta”
“Serena”
“Che bel nome, Serena. Ecco, per esempio, se scartabelliamo tra queste liste nozze, vediamo…”
“Questa mi piace, guardi: Nunzio e Agrippina”
“No, troppo classica, aspetti…”
“Questa? Selene e Aldo”
“No, questi li conosco, hanno fatto una lista nozze veramente… ecco, un po’ volgarotta, diciamo”
“Ah, capisco. Che ne dice di Ginevra e Salvo?”
“Non lo so, mi sa di epico: “Salvo Ginevra…”. E’ da film!”
“Allora, forse…”
“Ecco, eccola qui, quella giusta: Amelia e Dante. Che ne pensa?”
“Sì, beh… per carità, niente da dire… però, suvvia, che razza di genitori sono quelli che chiamano il proprio bambino Dante?”
“Non siamo qui per criticare la scelta di un nome. Siamo qui per scegliere un regalo di nozze. O sbaglio?”
“Per carità. Certo. Cosa c’è nella lista?”
“Guardi, è rimasto un unico regalo, tutto il resto è stato già comprato”
“Dunque… servizio di porcellana cinese dipinta a mano dai monaci tibetani, con rifilo in oro zecchino 24 carati, composta da 159 pezzi… 3.795 euro???”
“Eh, beh, è il pezzo più costoso della lista…”
“Scusi, ma perché dovrei comprarlo io?”
“Beh, mi ha fatto una testa così con le buone azioni, l’anima, l’elevazione spirituale, l’energia, i chackra eccetera e adesso non vuole più raggiungere tutto questo?”
“Beh, certo che sì ma mi pare un po’ eccessivo…”
“Le pare eccessiva la telepatia?”
“No, ma…”
“Le pare eccessiva la preveggenza?”
“No, ma vede..”
“Le pare eccessivo che grazie al suo gesto forse sparirà la guerra nel mondo?”
“…. No, però…”
“E che milioni, o meglio ancora, miliardi di bambini non soffriranno più la fame?”
“Beh, messa così…”
“E che il deficit di Cuba venga annullato, l’embargo revocato e anche loro possano godere del progresso?”
“Senta, va bene, ho capito. Le firmo un assegno, va bene?”
“Carta di credito sarebbe meglio”
“Capisco. Ecco, prenda”
“Con questo piccolo gesto lei ha sovvertito le sorti del mondo, si rende conto? L’umanità le sarà grata”
“Proprio piccolo non direi. Però se l’umanità mi sarà grata… Di sicuro mi saranno grati Dante e Amelia”
“Poco ma sicuro”
“Beh, dopo questa buona azione da guinnes dei primati posso andare”
“La accompagno?”
“Grazie, conosco la strada. La saluto Signor…?”
“Dante”

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