martedì 2 ottobre 2007

Cocktail alla frutta

Carissimi! Dopo tante ricette di alta cucina, o come dicono gli scefs (leggi chef), aute cuisine, perché non proviamo a realizzare un cocktail gustoso e stimolante che ci introduca, poi al pasto?
Ebbene, oggi prepareremo un cocktail alla frutta, nella fattispecie ai frutti di bosco, piccoli ma squisiti.
Se non siete appassionati della montagna e non volete prendervi un week-end per procurarvi con le vostre manine sante i fruttini prelibati, fate un salto all'Esselunga di Viale Papiniano a Milano che, si dice, sia anche l'ideale per fare piccanti incontri da single.
Vi siete procurati i fruttini? Bravi. Ma siccome io abito a Rimini e la stagione è ancora un po' in anticipo rispetto ai frutti di bosco che sono notoriamente autunnali, il cocktail lo preparerò con altra frutta, esattamente quella che mi sono ritrovata in frigo e che manco sapevo di aver comprato. Cominciamo sbucciando i limoni. Fate in modo di sbucciare i limoni a spirale, così la buccia che non useremo la utilizzeremo per guarnire il bicchiere.
Versate un quarto di Vermouth, un quarto di Tequila, un quarto di Rhum, un quarto di Quaintreau e un quarto di Amaretto di saronno in uno shaker in cui avrete aggiunto, precedentemente, un quarto di Gin, un quarto di prosecco, un quarto di Curacao (che cazz'è il Curacao, qualcuno me lo sa spiegare? ) e, infine, un quarto di Amaro medicinale Giuliani unito ad una pinta di Soluzione Schoum. Se ci riuscite, agitate lo shaker dimodoché i vari liquidi si mischino. Assaggiate il composto e regolate di sale. Aggiungete poche gocce di tabasco e di maraschino e assaggiate di nuovo. Se serve, spremete mezzo limone e assaggiate di nuovo. UAU, comincia a prendere il scapore giusto giusto. Aggiungete qualche goscia di Wwodka alla pesscha e assasgiate di nuovo. Il cocktail scta cominsciando a diventare buonisscimo, vero? Asgiunsgete del tamarindo scercando di scentrare lo shaker che non sci scia come maii ondeggia e, sempre se sci riuscite, asgitate lo sciecher per qualche scecondo. E' quasi - hic! - scicuro che perderete l'equilibrio, perché la stansa sta ruotando su scè stesscia - hic! -.
Reeeeeeeeeeeeecuperate la frutta. Dov'è? L'avevo mescia qui! Avevo mescio un'anguria, non due, su quescto ripiano! Scercate di prendere l'anguria, anche sce probabilmente - hic! - sci meeeeeeeeeetterete un po'. Fate attenti di non caderla a terra perché se si spatascia poi scembra che qualcuno abbia vomitato sul pavimento e poi se si scivolate sopra rischiatevi di rompervi l'osscio del collo - hic! - sce non dirittura il femore.
Cosa sctavo discendo? Ah, scì. Prendete le prugne cotte, le mele cotte e le pere cotte e sgettatele via che scembra di sctare al nosocomio e bevete il cocteil coscì com'è. Se per caso dopo aververlo bevuto tutto d'un fiato alla goscia stramassciate al scuolo non vi preoccupatevi che ... ... ronf... ... zzz ... ... ronf ... ...

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