giovedì 6 dicembre 2007

Impariamo a riciclare i regali

Benvenuti, gentili telespettatori e telespettatrici all'attesissimo appuntamento con "Il Natale: due gran balle così!"
Oggi impareremo l'arte di riciclare i regali e, soprattutto, la sottile perfidia nel rifilare lo stesso dono a chi ce l'ha regalato l'anno prima.

A tutti sarà capitato di ricevere IL REGALO, ovvero quell'oggetto lontano anni luce dal nostro carattere, dalle nostre esigenze o dai nostri desideri e di dover esibire il classico sorriso di circostanza accompagnato da un "Oh, ma che bel pensiero...".
Ebbene, la prima cosa da fare, in casi simili, è riuscire a far sì che i muscoli facciali non tradiscano il vostro reale pensiero, che normalmente va da: "Mio Dio, e adesso come faccio a disfarmene?" a "Bene, devo fare di nuovo spazio in soffitta".
Il secondo passo è prendere il coraggio a due mani e:
- o ammettere, con tutte le conseguenze del caso (divorzi, rottura di amicizia, fine relazione a scopo sessuale, licenziamenti, catastrofi naturali, calvizie, stitichezza cronica), che il regalo in questione è la cagata più oscena che vi sia mai stata regalata;
- o cominciare a riflettere sulla vendetta che, come si ben sa, è da gustarsi fredda (a meno che non ci siano 20° sotto zero, il che vale almeno una scaldatina).

Ma partiamo dal presupposto che siamo tutti così codardi da non ammettere nemmeno sotto tortura che il regalo ricevuto sia inguardabile, inindossabile, ingestibile: non ci resta altro che "archiviare" il rifiuto natalizio e pensare a come disfarcene.

Il metodo più carino, ma anche inflazionato, è quello di organizzare il classico pomeriggio prenatalizio del tipo "ognuno porti il regalo più brutto che ha che poi si pesca dal mazzo e se lo piglia qualcun altro". A prescindere che non si sa come, non si sa perché, si troverà sempre qualcuno che allo scartare del proprio obbrobio esclamerà "ommaccheccarino!!!" e che vi farà intuire di avere degli amici che in quanto a gusto lasciano a desiderare (domandatevi poi come mai siano amici vostri), uno dei rischi più grossi, in questi casi, è la noia. Eh, già, perché ogni anno, ad ogni nuovo "pomeriggio prenatalizio", i regali da riciclare saranno sempre gli stessi e hai voglia ad incartarli in modi e colori differenti, ormai avrete memorizzato le sagome e le dimensioni e saprete già cosa state per pescare. Ergo, preferirete sbucciare tre chili di pistacchi o arachidi piuttosto che riprendervi la pipa tirolese con piantana a trepiede.

Un altro metodo carino - e che aiuta a fare nuove conoscenze - è quello del mercatino nel giardino sotto casa. E' sicuramente vantaggioso economicamente, perché vendere gli oggetti che vi sono stati regalati vi darà un ricavato del 100%, ma è anche abbastanza rischioso perché nella lista degli invitati al mercatino dovrete essere più che certi di non inserire le persone che vi hanno regalato gli oggetti che state vendendo. Questo presuppone un lavoro certosino di archiviazione, catalogazione, sistemazione che solo i veri professionisti sono in grado di gestire, ma se siete dei temerari, beh... auguri! In caso contrario abbiate almeno l'accortezza di cammuffarvi con impermeabile, baffi finti, occhiali scuri e, nel caso qualcuno vi domandasse "Che ci fa lei nel giardino di mia nipote?", cercate di rispondere con un chiaro ed indiscutibile accento straniero. E' chiaro che conciati in questo modo non cuccherete, ma bisogna saper correre dei rischi.

Il medoto del riciclo vero e proprio. Ci sono persone che, non si sa come mai, riescono sempre a regalare l'oggetto più assurdo che si possa immaginare. La nonna che regala il pigiamone rosa coi coniglietti alla nipote EMO in odore di suicidio, il MiniTritaTutto alla cugina anoressica, la cravatta con Donald Duck al cugino senza collo, i guanti da sci ad un monco e via discorrendo... Ebbene, in questi casi non c'è niente di più godurioso che contraccambiare. Prendete QUEL pigiama, QUEL MiniTritaTutto, QUELLA cravatta etc..., incartatela per benino e allegate un biglietto che dice: "Ho notato l'entusiasmo nei tuoi occhi quando me l'hai regalato tu, addesso è il mio turno". Ricordate, però: nel momento stesso in cui lo regalate, la persona vi farà la scontata domanda: "Ma... è quello che ti ho regalato io?". È inutile che vi dica di negare anche l'evidenza. A questo proposito, tenente sempre a disposizione queste frasi di circostanza: "L'ho trovato ad un'asta su EBay" - "Avevi dimenticato lo scontrino nel pacchetto e ho potuto risalire al negozio in cui l'hai comprato" - "Ho sognato lo zio Mario che oltre ai numeri da giocare al lotto mi ha detto dove trovare il regalo per te" - "Me lo sono ritrovato fra le mani dopo una seduta spiritica" - "L'ho rubato".

Infine, l'arte di cammuffare riciclando. Ok, anche quest'anno la zia vi ha regalato un setter fermaporta in ceramica bianca in dimensioni naturali; la mamma un servizio da te da 24 in porcellana cinese che fa pendant con il servizio da caffè e quello da tavola coordinato al servizio di posateria e mestoleria che non avete MAI usato perché la vostra casa è arredata in stile liberty e lo stile Ming ci fa a pugni; il cugino asceta vi ha regalato l'enciclopedia "l'arte di ascendere senza trascendere" in 48 volumi rilegati in foglie di palma... non lasciatevi prendere dallo sconforto, la soluzione c'è! Andate in un negozio di bricolage e comprate colla, nastro adesivo, forbici, cutter, lamette, colori spray, acrilici, ad olio, nastri, bottoni, pietruzze colorate, specchietti, spago, cartoncini etc... e poi cominciate.
Colorate di grosse chiazze colorate il setter fermaporta, applicate degli specchietti colorati e mettete nastri alla cazzodicane, dopodiché spacciatelo per una delle ultime opere d'arte di quel famosissimo scultore peruviano del 1300 e guai a chi osa dire il contrario. Siete anche autorizzati a fare la faccia contrita nel caso qualcuno mettesse in dubbio che sia mai esistito un artista di nome Ildebrando Soares Guatemalteco Gonzales y Canchaco.
Prendete il servizio da te, quello da caffè, quello da tavola e passateci sopra con uno schiacciasassi (mod. Caterpillar, per intenderci). Recuperate le briciole e amalgamate il tutto in una betoniera unendo due flaconi di Vinavil da 1 kg l'uno, della vernice tipo Flatting, chiodi di garofano e porporina. Colate l'impasto in uno stampo per budini e fate cuocere in forno a 220° per circa mezz'ora. Togliete l'impasto solidificato dagli stampini e decorate questi finti budini con bottoni di ogni forma e misura e regalateli come bomboniere alla prima occasione. Farete un figurone!
L'enciclopedia: strappate le pagine di tutti e 48 i volumi, tagliatele a striscioline, incollatele le une alle altre formando una base quadrata su cui andrete a posare altre striscioline su cui andrete a posare altre striscioline su cui andrete a posare altre striscioline fino ad ottenere una poltrona di carta pressata che, se viene male regalerete a chi volete, se viene bene terrete nel soggiorno di casa e in caso di necessità getterete nel camino per riscaldare le serate invernali e rompere le palle a Babbo Natale, che tanto è sempre il nonno e ha un po' rotto gli zebedei con queste tradizioni del piffero.

Nella prossima puntata scopriremo come riciclare le uova di pasqua, come liberarsi dei regali degli ex fidanzati senza restituirli, come fare un pinzimonio a regola d'arte e la french manicure usando la cassetta degli atttrezzi che avete in garage.

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