lunedì 22 settembre 2008

Testimoni

“Buongiorno, posso disturbarla?”
”Per cosa?”
“Ecco, vede, io sono un testimone di Geova e…”
”Che cosa ha combinato?”
“Chi?”
“Geova”
“Ma... niente, perché?”
“Ha appena detto che è suo testimone”
”Infatti è così”
“Beh, allora che ha fatto? Ha tamponato qualcuno e se l’è data a gambe?”
“Ma no! Geova non sa nemmeno guidare, quindi...”
“Guida senza patente? Beh, non credo che lei possa fare molto per lui”
“No, ecco… Geova è il mio pastore, la mia guida spirituale”
“Oh, allora vede che guida, ‘sto Geova?”
“Sì, no, sì…intendo dire che è la guida del mio spirito”
“Vuol dire che guida ubriaco?”
“Mamma mia, che fatica oggi… senta, scusi, ricominciamo da capo. Noi testimoni abbiamo una chiesa e…”
”Ho capito. Ha rubato le offerte. Eh, coi tempi che corrono non è una novità. Con l’avvento dell’euro non si riesce più ad arrivare a fine mese, specie gli anziani, con le pensioni miserrime che si ritrovano. Se l’ha fatto per mangiare un po’ lo capisco, sa? Anche io, certe volte, le confesso che sono stato tentato di rubacchiare. Poi però…”
“No, guardi, non ha rubato proprio niente. Non ha bisogno di rubare, lui. Nemmeno mangia!”
“E di cosa vive? D’aria?”
“Beh, diciamo che sì, vive d’aria e di amore”
“Fa bene! Anche mia cugina vive d’amore. Tutte le sere dà un po’ d’amore a qualcuno. Guadagna anche benino, ora che ci penso”
“Scusi, ma qui non si parla di “quel” tipo di amore”
“Di che tipo parla, lei?”
”L’amore filiale, l’amore fraterno, l’amore disinteressato, l’amore incondizionato…”
“Mah. Non sarà un po’ sofisticato, questo Geova? L’amore è amore, punto e basta”
“Beh, comunque sia, sono qui per testimoniare l’amore di Geova e la sua parola”
“Bisogna vedere cosa ne pensa il giudice. Uno potrà anche dispensare amore in tutte le sue forme ed essere buono come il pane – benché questo rubi le offerte in chiesa, quindi tanto buono non dev’essere – però non tutti si fidano della parola, ci vogliono le prove”
“Certo, certo, comprendo benissimo che taluni abbiano bisogno di prove, ma qui si parla di fede”
“Ancora peggio! Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”
“Ma l’uomo ha bisogno di credere. O lei non crede a nulla?”
”Certo, credo in un sacco di cose. Credo che Maradona sia ancora il più grande calciatore di tutti i tempi, credo che il vino rosso col pesce sia una scelta un po’ azzardata e tra le tante altre cose credo che mia moglie abbia un amante”
“L’ha mai visto?”
“No, ma ho colto dei segnali inequivocabili”
“Tipo?”
”Beh, ultimamente quando esce di casa si veste sempre bene, in maniera ricercata. Va spesso dal parrucchiere e si profuma un po’ troppo”
“Beh, ma queste non sono prove inconfutabili”
“Senta, lei mi ha chiesto in cosa credevo? E io gliel’ho detto. Io non vengo certo a sindacare quello in cui crede lei, no?”
”Beh, ma quello in cui credo io è una fede religiosa”
“Ma chi? Geova?”
“Sì”
”L’ha mai visto?”
“No, ma…”
”Allora come fa ad essere sicuro che esiste?”
“Non lo sono, ma ho la fede”
“Ha la fede di Geova?”
”No, ho la mia”
“Quindi è sposato anche lei?”
”No, io ho fatto voto di celibato”
“Perché?”
“Perché così vuole Geova”
“Scusi se mi permetto, eh? Ma prima non ha forse detto che Geova vive d’amore? Allora perché dovrebbe volere che i suoi testimoni – anche se non ho ancora capito cos’ha fatto di così grave questo poveretto che non mangia, non beve e guida solo ubriaco – restino celibi?”
“Non è un’imposizione, è una scelta di vita. E’ come essere sposati con lui”
“Ah, quindi lei parla dei PACS. Quella roba lì che si possono sposare anche i gay. E vivete assieme?”
“No, guardi, lei ha proprio capito male: non sono gay”
“E’ mai stato con una donna?”
”No, ma…”
”Allora è gay”
“Ma mi faccia il favore! Le ho detto che non sono gay, perdiana!”
“Allora perché vuole sposarsi con Geova, scusi?”
”Non voglio sposarmi con lui, ho solo detto che è “come essere sposati con lui”. E’ una metafora”
“Beh, se non vuole sposarlo vuol dire che questo Geova non dev’essere un tipo molto per la quale…”
“Invece è un tipo a posto. Che poi… non è un uomo. Ha presente Dio? Ecco, più o meno lui”
“Più o meno? Cosa vuol dire più o meno? O è lui o non è lui. Se è lui si chiama Dio e basta. Che cos’è, un cantante, che si crea uno pseudonimo o un nome d’arte? Cosa fate, andate in giro con le magliette con la sua effige stampata sopra e fate i rave party?”
”No, niente di tutto questo. Noi preghiamo e basta”
“A me pare che lei non stia pregando, ma piuttosto disturbando un passante che si stava facendo bellamente i cavoli suoi, a cui sta raccontando un sacco di fandonie su uno che si fa chiamare con un nome diverso dal suo, che non ha combinato niente di grave però va ai rave-party, però è anche buono, non mangia, non beve e non guida però ha bisogno che qualcuno lo testimoni. Scusi, è come se io andassi a messa e quando passa il cestino delle offerte, dopo aver messo ben 10 euri, mi alzassi in piedi gridando: Guardatemi, guardatemi, ho messo 10 euri, sono il migliore, sono il più buono, non trombo da 2 mesi e mezzo ma mi raccomando: non sono gay!”
“Guardi che “Geova” è solo un altro nome per definire Dio”
“Cioè lei mi vuole dire che quando nacque Dio i suoi genitori andarono all’anagrafe universale e lo registrarono con più nomi? Tipo: “Salve, sono il padre di Dio, il creatore dell’universo. In realtà non dovrei essere qui, perché Dio non mi ha ancora creato, ma per ovviare a fraintendimenti futuri vorrei registrare mio figlio con i seguenti nomi: Dio, Geova, Javè, Buddha, Maometto, Krishna e Superpippo. Sa gli piacciono le noccioline…”
“Non so se sia andata così o meno, ma per noi si chiama Geova”
“E allora per me si chiama Arturo e sono il suo testimone. Come la mettiamo?”
”La mettiamo che Arturo non esiste. Non esiste nessun Dio che si chiama Arturo, via…”
“Beh, io non ho nemmeno mai visto Geova, se è per questo”
“E difatti non lo vedrà mai!”
”E allora per chi sta testimoniando, scusi???”
“Non lo so, ok?? Non lo so!!! Mi hanno detto: Vai per le strade, ferma la gente e affibbiagli uno di questi volantini del cazzo su questa torre con questa guardia che tutto vede e tutto provvede, ok? Parla del leone e dell’agnello e di quel tempo che verrà in cui entrambi vivranno felici l’uno accanto all’altro, che peraltro se guarda il programma della Colò già succede. Pensi, io nemmeno volevo farlo, il testimone. Mi sarebbe piaciuto laurearmi in fisica nucleare o in conservazione dei beni e invece no, ho avuto la sfiga di nascere testimone e dovrò morire testimone. Fra l’altro, nemmeno mi pagano, lo sa? Niente, manco un centesimo. Tutto quello che riesco a racimolare dalla pseudo-vendita di questi cazzo di volantini li devo versare in una cassa comune. Mi piacerebbe tanto vestire alla moda, cosa crede? Invece no, devo andare in giro vestito come se fossi appena uscito da un film degli anni cinquanta, per giunta nemmeno nel pieno del boom economico. Mi faccio pena da solo ma cos’altro posso fare? Fra noi testimoni non si usa stare al passo coi tempi, abbiamo un unico stilista che è anche quello che dipinge queste vignette su questo cazzo di volantino, ok? Mi hanno detto “devi dire questo e quello, devi fare il lavaggio del cervello alla gente“ ma non mi avevano detto che avrei avuto la sfiga di incontrare gente che si mettesse a fare tutte queste questioni. Pensavo di impiegarci un paio di minuti, il tempo di dire quattro fregnacce, di sganciare una Torre e racimolare qualche spicciolo per un caffè – che detto per inciso non potrei nemmeno bere, ma tanto ormai sono già nervoso, quindi... Inoltre, oggi è il primo giorno in cui esco da solo e sono già esaurito per colpa sua. Tutte queste domande, tutti questi dubbi… Non poteva prendere sto cazzo di volantino e andarsene?”
“Lei ha detto 4 volte cazzo”
“Davvero?”
“Giuro.Li ho contati”
“Oddio. Anzi, Oggeova… noi non diciamo parolacce. Adesso dovranno espellermi dalla congregazione”
“Ottimo. Io gestisco una jeanseria che…”

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