“Buongiorno”
“Buongiorno, desidera?”
“Un decaffeinato, per favore”
“Scusi?”
“Un caffè decaffeinato”
“Qui?”
“No, fuori. Scusi, questo non è un bar?”
“Non proprio, questa è una torrefazione”
“E non servite il caffè al banco?”
“Certamente”
“Bene, allora vorrei un caffè decaffeinato”
“Ma perché proprio qui, scusi? Noi siamo una torrefazione!”
“Ha ragione, forse dovrei andare in macelleria…”
“Non intendevo quello, intendo dire… Lei entra in una torrefazione e chiede un decaffeinato?”
“Sì, che male c’è, scusi?”
“Che male c’è? Glielo spiego subito: uno si sbatte in mille modi per proporre i caffè più buoni, aromatici, particolari, li va a scegliere nei luoghi specifici di coltivazione e produzione, li seleziona, li assaggia, ne testa la qualità, la fragranza, il sapore perché vuole offrire il meglio ai suoi clienti… e lei mi chiede un decaffeinato?”
“Sì. Il caffè normale non posso berlo”
“Perché?”
“Perché mi fa male”
“Allora non lo beva per niente”
“A prescindere che se esiste il decaffeinato non vedo perché non dovrei berlo, ma lo bevo anche perché mi piace, altrimenti berrei quello d’orzo, che però non mi piace perché mi sembra di bere la sciacquatura dei piatti…”
“Il nostro caffè non fa male. Tutti i nostri caffè provengono da coltivazioni selezionate”
“Hanno la caffeina?”
“Beh, chiaro!”
“Allora mi fanno male”
“Scusi, ma anche il decaffeinato contiene caffeina”
“Impossibile”
“No, invece. In minima parte ma ne contiene”
“Ne è sicuro?”
“Scherza? Sono un esperto, è il mio lavoro”
“Quindi se ne bevessi, diciamo… 10 al giorno è come se bevessi del caffè normale?”
“Chiaro che sì. Quanti ne beve al giorno?”
“Circa una qwndscn”
“Eh?”
“Una quindicina…”
“Bravo. E poi viene da me, nella mia torrefazione, a dirmi che il caffè normale le fa male…”
“A me hanno sempre detto che il decaffeinato non fa male”
“Allora se le dicono che farsi investire da un pullman non fa male lei si fa investire?”
“Che discorsi, qui si parla di alimenti…”
“No! Non di alimenti. Di bevande”
“Quanto la fa lunga…”
“Io? E’ come se andassi da Bulgari a chiedere della bigiotteria, mi scusi!”
“E va bene, allora mi dia un caffè”
“Come?”
“In che senso? Un caffè, nella tazzina, col suo bel cucchiaino…”
“Non ha capito. Come lo vuole, di che specie? Arabica, Robusta, Liberica, Excelsa, a chicco grande, medio, piccolo, a tostatura prolungata, intensa, lenta, macinato fine, medio, grosso…”
“Senta, io voglio solo un caffè. Volevo un decaffeinato, mi ha convinto a bere un caffè normale, adesso decida lei, mi fido, tanto sono ignorante in materia, quindi…”
“Qui la volevo! Infatti io sono qui proprio per questo, per erudirla, per illuminarla, per farle bere il miglior caffè che lei abbia mai bevuto in vita sua”
“E allora me lo faccia, no? Quante storie… e già che c’è me lo macchi con latte di soia. Freddo”
“… il decaffeinato lo vuole lungo o ristretto?”
mercoledì 12 marzo 2008
Iscriviti a:
Post (Atom)